CONVEGNO 2002

Intervento On. Filippo Berselli

A nome del Governo nazionale porto un saluto sincero ed affettuoso agli stupendi organizzatori di questo importante convegno, al Presidente della Commissione europea, ai Presidenti delle giunte regionali di Calabria e di Basilicata, al Sindaco di Bologna, alle Autorità, alle Signore e ai Signori presenti.
“La nuova frontiera d’Italia è il Sud”, con queste parole, il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, il presidente che amo definire il presidente finalmente di tutti gli italiani, che ci ha fatto riscoprire la gioia di cantare il nostro Inno nazionale e di chiamare Patria quella che per troppi decenni era stata solamente un Paese, ha rilanciato l’impegno dell’Italia in favore delle nostre aree meno prospere e fortunate.
Aree che comunque non debbono essere abbandonate a se stesse, sia per il primario dovere di solidarietà, sia perché le aree depresse possono costituire anzi debbono costituire una risorsa utile anzi preziosa qualora si facciano interventi mirati soprattutto sulle infrastrutture per favorire gli insediamenti produttivi, il commercio, il turismo, che rappresenta certamente un futuro caratterizzato da grandi prospettive di sviluppo, sia in fine, per sottrarre al controllo della criminalità organizzata, territori in cui alle volte è affievolito il rapporto di fiducia cittadini-istituzioni.
Il 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, sancì l’Unità della Nazione. Il Meridione si presentò all’appuntamento unitario in condizioni di profonda arretratezza, e di grande squilibrio sociale e soprattutto in Calabria, per anni, restarono irrisolti gravissimi problemi politici, economici e sociali che provocarono quella sorta di guerra civile che interessò gran parte del Sud e che passerà sui libri di storia con il nome di brigantaggio.
La fame, la miseria e la propaganda borbonica indussero al brigantaggio molti contadini meridionali, tenuti per secoli nell’ignoranza e nella miseria, che non riuscivano ad immaginare alcuna prospettiva di cambiamento attraverso i mezzi legali, non avendo ancora maturato una coscienza politica dei loro diritti e non conoscendo altre forme di lotta al di fuori della violenza privata.
Le cose da allora sono profondamente mutate, ma resta, in molte aree meridionali, una sfiducia di una parte dei cittadini nei confronti dello Stato e delle sue istituzioni.
Sta in noi, sta in voi, donne e uomini del Sud, donne e uomini in particolare di Calabria e Basilicata, far si che la nostra Italia elimini completamente qualsivoglia discrepanza, economica e sociale, tra le varie Regioni della nostra Nazione.
Andando ora ad affrontare brevemente il tema di questo convegno, per quanto riguarda la Regione Calabria, rilevo che nonostante una consistente base demografica, il sistema Aeroportuale risulta purtroppo nettamente marginale rispetto ai volumi di voli nazionali
Esso rappresenta infatti solo l’1,5% del movimento nazionale passeggeri, e lo 0,3% di quello merci; oggettive limitazioni tecniche infrastrutturali, e difficile accessibilità alle singole strutture aeroportuali hanno sinora impedito una maggiore crescita dei volumi di traffico.
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