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TERRA E CULTURA DI CALABRIA
Se per cultura deve intendersi - come suggeriva Gramsci - la “presa di possesso della propria personalità e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico”, non vi è dubbio che alle radici della cultura calabra si colloca la cultura ellenistica che ha conferito alla Regione una impronta indelebile e di alto profilo.
La scuola pitagorica ha rappresentato un movimento di pensiero di livello scientifico eccezionale.
Pitagora, nato a Samo verso il 575 a.C., abbandonò la propria patria quarantenne per trasferirsi a Crotone. Qui fondò una scuola della quale l’insegnamento fondamentale fu che “i numeri sono il principio di tutte le cose”; dottrina, questa, che venne applicata anche all’acustica: Pitagora riuscì a scoprire i principali intervalli musicali partendo dallo studio sperimentale delle corde sonore. L’acustica veniva a costituire, in tal modo, una “aritmetica applicata”, così come l’astronomia divenne nel pensiero pitagorico una “geometria applicata”.
L’idea essenziale del pitagorismo, quella di cercare nei numeri e nella matematica la spiegazione di ogni fenomeno, era destinata a sopravvivere fino ai nostri giorni, costituendo la base di partenza delle più celebri teorie della fisica - matematica moderna: la stessa teoria della relatività generale di Einstein rappresenta, per certi versi, il proseguimento del programma pitagorico.
Anche nelle teorie quantistiche moderne sopravvive l’impronta dell’insegnamento del grande Crotoniate: la sua “matematica del discontinuo” (secondo cui l’accrescimento di una grandezza procede per “salti discontinui”) è un’anticipazione della concezione discontinua dell’energia.
Il pitagorismo costituì l’humus favorevole alla nascita a Crotone della più importante scuola di medicina dell’epoca. Democele, figlio di Callifonte, si guadagnò la fama di miglior chirurgo del mondo greco. Con lui la terra di Calabria restituì alla Grecia il dono ricevuto con l’immigrazione di Pitagora: Democele, fatto ritorno alla nativa costa ionica, impose la supremazia della nuova scuola ellenica su quella tradizionale egiziana.
Con Alcmeone anch’egli crotoniate, nato il 540 a. C., la scuola medica calabrese raggiunse il suo massimo livello scientifico. Anche in questo caso fu la Magna Grecia e la Calabria in seno ad essa ad assumere un ruolo di spicco a livello internazionale: Alcmeone rinnovò profondamente il pensiero scientifico ellenico condizionandone gli sviluppi nell’arco dell’intero secolo V.
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